Simone Arcagni spiega l’incontro dell’arte con le nuove tecnologie

Il tema dell’Intelligenza Artificiale è stato davvero discusso solo in attualità? E in che modo l’IA ha cambiato il mondo dell’arte e della musica contemporanee? Nella conferenza “Corpo, spazio e silicio”, tenuta da Simone Arcagni (giornalista e professore presso l’università di Palermo) vengono trattati temi quali l’evoluzione del connubio tra le arti con la tecnologia e di come un corpo, uno spazio e un gesto possano essere ridefiniti e reinterpretati grazie ai mezzi tecnologici.

Il primo argomento è stato l’introduzione già negli anni ’80 della tecnologia nel mondo della musica; prima era usata per riprendere i concerti dal vivo, poi per creare i videoclip, infine per “arricchire” con tecnologie all’avanguardia i concerti stessi.

Alcuni esempi citati dal professore, che mostrano l’evoluzione dell’applicazione dell’elettronico nella musica, sono “Tango Glaciale” dei Falso Movimento, il videoclip della canzone “Ashes to Ashes” di David Bowie, e i concerti con sfondo generato da IA di Bjork.

Con una riflessione finale, il professore ha espresso la sua opinione su che cos’è un’IA: non un semplice strumento (come una leva o un ingranaggio) ma un vero e proprio organismo, che fa più cose e risponde ai nostri comandi, a volte anche senza un input. Secondo lui, la tecnologia può essere vista come uno specchio di noi, in quanto le IA funzionano se alimentate dal nostro sapere, quasi come se avessero i nostri stessi cromosomi.

A cura di: Filippo Balzan, Agnese Siviero, Vittoria Fasolo