Diversità: tra rappresentanza e rappresentazione

di Cavallo Francesca, Cammerino Eva Vittoria e Palmieri Attilio

Ieri pomeriggio alle ore 16:30, l’intervento ha riguardato la differenza fra rappresentanza e rappresentazione. Ha presentato gli ospiti Emma Fabbian.

In collegamento con Irene Ghirotto era presente Francesca Cavallo, scrittrice, coautrice del libro Storie della buonanotte per bambine ribelli e imprenditrice, la quale si batte per valori come la diversità, la parità dei diritti e la sostenibilità.

Il fine delle sue storie è quello di offrire una visione più ampia del mondo rispetto a tutte quelle categorie emarginate (LGBT+, disabili, donne…). Tutto ciò è legato alle sue abitudini: essendo sempre stata una lettrice accanita, si è resa conto fin dalla tenera età di “non trovar bambine come lei all’interno dei libri e di sentirsi sbagliata, come se non fosse possibile amare un’altra donna”.

La seconda ospite è stata Eva Vittoria Cammerino, co-fondatrice della scuola politica “Prime minister” per giovani donne, con l’obiettivo di coinvolgerle per arrivare ad un’Italia più inclusiva. Ha aperto parlando di come e quando è nata questa scuola: tutto ha avuto inizio a Favara (Ag) nel 2018, durante un viaggio per tutta la Sicilia, nel quale si è parlato di politica con al centro del dibattito il quesito: “cosa manca all’Italia post 2000?” La risposta a questa domanda è il motivo della nascita di questa scuola. Essa si occupa di cittadinanza attiva e al suo interno si svolgono attività, quali sfilate con abiti ecosostenibili, manifestazioni, dichiarazioni, dal momento che nell’ambito della politica sono importanti contatto umano, relazioni e comunicazioni (anche attraverso i media).

Arrivati a questo punto è stato fatto visionare un filmato su Gianmarco Negri, primo sindaco Transgender di Tromello (Pv). Questa persona può essere considerata non solo un esempio, ma anche un campanello di allarme per l’intera società.

Foto di Minutolo Rosaria Rebecca

Articolo di Rosaria Rebecca Minutolo e Gaia Zampiroli

L’ultimo intervento è stato di Attilio Palmieri, dottore di ricerca in arti visive, performative e mediali all’Università di Bologna. E’ un attivista femminista ed è specializzato nell’analisi della rappresentazione di genere nel cinema. Ha iniziato il suo intervento sulla differenza tra rappresentanza e rappresentazione: la prima è la quantità di una categoria all’interno di un insieme, la seconda è come una categoria è rappresentata. Il discorso è proseguito definendo il “male gaze”, come lo sguardo maschile influenzi la società odierna e di come il maschile universale renda invisibili le altre categorie. Alla fine del suo intervento Palmieri ha dato consigli cinematografici inclusivi (I may destroy you e Special).

L’incontro si è concluso con una domanda: “perchè ci sono poche donne in politica?”. Come risposta è stata posta una domanda retorica: “quante donne ti ricordi di aver studiato nell’arco degli anni scolastici?”.